„Musicamando“ : quando la musica unisce

La piazza principale di Rovigno ha ospitato sabato mattina il concerto „Musicamando“ che è stato, per tutti gli amanti della musica dal vivo, l’inizio di un fine settimana all’insegna dell’allegria e della spensieratezza.Nel corso del concerto si sono esibite la Società artistico culturale „Marco Garbin“ e la Banda d’ottoni di Rovigno, dirette dai rispettivi Maestri Riccardo Sugar e Giuseppe Bartoli. Ospiti d’eccezione sono stati il „Coro Voci del Dese“ guidato dal Maestro Matteo del Negro e la „Società della Banda musicale di Piombino Dese“, con il Maestro Fabio Forner.All’ombra di uno dei monumenti più pittoreschi di Rovigno, la Torre dell’orologio, il cui meccanismo dell’orologio è stato messo a punto recentemente, i musicisti e i coristi hanno allietato i numerosi turisti e i rovignesi accorsi in piazza per l’occasione, con molteplici performance musicali, spaziando da alcuni pezzi jazz, a quelli rock, arrangiamenti musicali di colonne sonore di film, canti alpini, canti popolari e quelli della tradizione locale intrattenendo gli avventori per ben due ore.L’idea di realizzare questa esibizione d’assieme è nata a marzo, quando si è svolto lo scambio culturale organizzato dalla locale Comunità degli Italiani „Pino Budicin“ e la sezione di Musica della Scuola Secondaria di Fonte, che opera nell’ambito dell’Istituto comprensivo „San Zenone degli Ezzelini“, al quale hanno partecipato studenti di entrambe le città. Dall’incontro è scaturita una proficua collaborazione, con lo scopo di avvicinare le due realtà mediante il vettore musicale, facendo incontrare studenti musicisti, o vicini al mondo della musica, accomunati dall’identità culturale italiana. Inoltre, il nesso tra il Veneto e la nostra Regione, porta sempre più all’organizzazione e alla promozione di iniziative mirate alla riscoperta e alla valorizzazione culturale di epoche passate, nella consapevolezza che la coscienza della propria identità rende più disponibili alla comprensione delle culture altrui e che un dialogo tra generazioni fa sì che passato e presente possano coesistere per affrontare con successo la sfida del futuro. Tanto che, si auspica in un futuro gemellaggio tra le scuole, i cori e le Bande d’ottoni locali e quelle venete soprannominate, nonché l’organizzazione di concerti d’assieme in primavera e nel periodo natalizio.Una lodevole iniziativa, che dimostra di come la musica non è solo un tema di conversazione che unisce le persone sconosciute, bensì unisce i popoli attraverso un linguaggio universale che arriva a colpire le note più profonde dell’anima.

Roberta Ugrin

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